Come diventare consulenti filosofici
Cos’è la consulenza filosofica
La consulenza filosofica è una specifica forma di ricerca filosofica, che un filosofo svolge assieme a chi gli si rivolge per affrontare difficoltà esistenziali e che ha per oggetto il pensiero con cui questi vive nel mondo. Diversamente dalle psicoterapie, la finalità della consulenza filosofica non è l’aiuto, bensì un guadagno conoscitivo: una maggiore chiarezza, coerenza e consistenza del pensiero dell’ospite; un incremento della sua corrispondenza e congruenza con l’esperienza; il suo ampliamento e arricchimento; l’esplicitazione di suoi presupposti impliciti. Un guadagno conoscitivo indispensabile per qualsivoglia “miglioramento” della vita dell’ospite, perché “pensare bene è condizione necessaria per vivere bene”. Per valutare come diventare consulenti filosofici è prima di tutto importante approfondire.
Cosa serve per praticarla
Nei suoi tratti strutturali, la consulenza filosofica non è diversa da qualsiasi altra forma di ricerca filosofica: si tratta infatti di analizzare e perfezionare concetti e linguaggio, di sottoporre a critica epistemologica le credenze dell’ospite, di comprendere il contesto problematico, di inventare nuovi modi di vedere la realtà. Le medesime cose che vanno in gioco nel “tradizionale” modo di fare filosofia e che in quel caso si traduce nella scrittura di articolo o libri.
Quel che invece cambia in consulenza è che il suo serrato argomentare dialogico viene svolto dal filosofo assieme a persone perlopiù non abituate alla terminologia filosofica, anzi, che spesso ignorano quasi totalmente cosa siano la filosofia e il suo modo di affrontare i problemi. Persone soggette inoltre a delicati stati emotivi, quali sconcerto, disagio o sofferenza. Una situazione quindi ben diversa da quella in cui è solito muoversi un tradizionale filosofo ricercatore.
Per questo, per diventare consulenti filosofici sono necessarie sia una seria preparazione accademica qual è la laurea specialistica, che garantisca la competenza logico-argomentativa, l’abilità a destreggiarsi con i costrutti concettuali e la conoscenza del patrimonio filosofico, sia una specifica formazione post-laurea, che renda capaci di esercitare le competenze proprie di un filosofo in un contesto così diverso, adeguando la terminologia al dialogante, rispettandone l’autonomia ed evitando di trasformare la professione in una dispensazione di consigli o in una grottesca imitazione della psicoterapia. Cose, quest’ultime, nelle quali è oltremodo facile cadere, poiché quella in cui viviamo è una cultura eccessivamente psicologistica, che sopravvaluta l’importanza delle emozioni e tende a trasformare ogni sofferenza in “patologia”, in tal modo svilendo l’importanza del pensiero nella vita dell’uomo e il valore formativo e persino creativo dell’affrontare, vivere e comprendere le fasi di dolore che questa normalmente pone davanti a tutti.
VUOI CONOSCERE I DETTAGLI DEL NOSTRO CORSO PROFESSIONALE PER CONSULENTI FILOSOFICI?
Corso dell’Istituto di Consulenza Filosofica (da Ottobre 2021):
Programma Formativo
Struttura del Corso
Master in consulenza filosofica
Apparentemente, la prima scelta per formarsi a questa attività professionale sono i Master in Consulenza Filosofica, erogati da alcune Università. Essi rilasciano diplomi avente valore legale e hanno tra i formatori docenti dal qualificato curriculum accademico.
Tuttavia, i Master lasciano spazio limitato ai professionisti esperti e alle sperimentazioni pratiche, oltre a mancare di uniformità e chiarezza di programmi (come ho spiegato anni fa nel mio Consulente filosofico cercasi, appena ristampato per Diogene Multimedia, il capitolo relativo del quale è consultabile cliccando qui), fino a scivolare talvolta in interpretazioni della pratica del tutto fuorvianti.
Il “valore legale” del diploma rilasciato tramite i master di consulenza filosofica è, a fini professionali, del tutto simbolico, essendo la consulenza filosofica – ai sensi della legge 4/2013 – una professione “non regolamentata” e, in quanto tale, esercitabile perfino senza una laurea.
Di fatto, quindi, l’utilità concreta di una formazione presso un Master in consulenza filosofica deve essere valutata verificandone di volta in volta programmi e docenti.
Corsi di associazioni private per diventare consulenti filosofici
Una seconda scelta sono i corsi tenuti da associazioni private, molto presenti in Italia, che hanno il vantaggio di dare ampio spazio alla sperimentazione pratica e di essere condotti da professionisti. Inoltre, alcune associazioni al termine del percorso formativo offrono l’iscrizione a un “elenco dei professionisti” che (pur non avendo un valore legale e da non confondere con gli “albi professionali”, che nel caso di questa professione non esistono, né probabilmente esisteranno mai) possono costituire un attestato di competenza da esibire per promuovere la propria attività professionale.
Tuttavia, in questi corsi spesso la consulenza filosofica viene totalmente travisata e trasformata in professione d’aiuto, oppure insegnata assieme ad altre “pratiche filosofiche” con le quali ha ben poco in comune e non è sempre facile stimare la reale competenza dei docenti. Anche in questo caso, la scelta va effettuata prestando molta attenzione ai contenuti dei corsi, informandosi presso ciascuno e comparandoli tra loro.
La formazione dell’Istituto di Consulenza Filosofica
Come quella del fondatore della Philosophische Praxis, Gerd Achenbach, la nostra formazione per diventare davvero consulenti filosofici è condotta interamente da un professionista di chiara fama e di certificata esperienza ventennale, che ha introdotto la pratica in Italia e ne ha dettato il profilo nei suoi libri, ed è incentrata sulla sola consulenza filosofica nella sua versione D.O.C.G., ovvero su quella che fa riferimento diretto ed esclusivo alla pratica messa a punto da Achenbach e per la quale, vent’anni fa, fu coniata l’espressione “consulenza filosofica”.
Il percorso biennale – che alterna la formazione a distanza, in videoconferenza e su piattaforma e-learning Moodle, e quella in presenza – prevede lo studio e l’assimilazione dei presupposti teorici essenziali della pratica, incontri con altri stimati esperti filosofi consulenti, laboratori, sperimentazioni di consulenza, una formazione personalizzata alla Lebenskönnerschaft e il tutoraggio individuale sulle prime esperienze di consulenza svolte dai discenti.
Scegliere con attenzione e spirito critico
In conclusione, si può sintetizzare affermando che la scelta del percorso formativo alla consulenza filosofica può essere considerato il primo momento della formazione stessa, nel quale iniziare a esercitare lo spirito critico, le competenze analitiche e le capacità di comprensione che una laurea in filosofia dovrebbe aver permesso di sviluppare: l’attenta analisi delle ben diverse proposte, la verifica e il confronto dei loro programmi, la valutazione comparata del modo in cui esse parlano dell’attività professionale possono e devono costituire per chi si avvicini alla consulenza filosofica il primo momento di comprensione critica di quella pratica che egli si accinge ad apprendere.
Neri Pollastri